Un paio di giorni fa l'amico sceneggiatore e scrittore di grande sensibilità Daniele Zanon mi ha mandato una piccola e inaspettata e-mail che mi ha fatto molto piacere. Un messaggio asciutto, come è la sua bella prosa, sul mio ultimo libro, EDEN, il mio secondo romanzo, frutto di quasi quindici anni di scrittura e riscrittura e accolto freddamente in giro (fuorché nelle fiere del libro, dove va a ruba), come accade oggi a qualsiasi tipo di letteratura che non sia figlia della produzione americana tradotta dai "grandi" editori nostrani. Nulla di nuovo e di inatteso, però è normale che dispiaccia. Comunque, mi scrive Zanon:
Ciao Luca
in questi giorni ho letto il tuo romanzo. Come già mi
svelavi tu, ricorda altri romanzi, fra Conan-Doyle e, oggi, James Rollins.
Rollins in particolare ne ha parecchie di cose su questa falsa riga. Quello che
però ha "Eden", e che Rollins si sogna, è una prosa davvero magnifica. Le lunghe
descrizioni dei luoghi, delle situazioni, delle emozioni sono davvero intense e
ben curate. Parole belle, insomma, belle da leggere. Dovrebbe stare in ogni
autogrill, se riesci a prenderlo come un complimento, al posto di altri romanzi
d’avventura che non valgono il costo della carta.
ciao ciao
Daniele
Ecco, questa è una recensione bella. Soprattutto per uno che nella vita ha divorato Conan-Doyle ma non ha mai, pervicacemente, voluto saperne di leggere Rollins!