giovedì 3 novembre 2016

Frank Chamizo e "Che tempo che fa": la riposta al mio post dell'agenzia che cura l'immagine dell'atleta

A proposito di un mio post di qualche giorno fa, dal titolo "Su Frank Chamizo, 'Che tempo che fa' e certe ingiuste dimenticanze (o scorrettezze)", ho ricevuto non attraverso questo blog (stranamente), su cui è stato pubblicato, ma sulla mia pagina Facebook (https://www.facebook.com/luca.leone.3110), un messaggio postato attraverso la pagina personale (o almeno così dichiarata) dell'atleta Frank Chamizo. Pubblico il messaggio integralmente e poi esprimo alcune semplici considerazioni:
L'ATLETA Frank Chamizo Marquez e l'agenzia Golden Sabre Sport & Celebrity prendono le distanze dalle illazioni fatte da Luca Leone, da Infinito edizioni e da Maurizio Casarola relativamente alla puntata del 23.10.2016 condotta dal Sig. Fazio "FUORI CHE TEMPO CHE FA" emessa sui canali RAI.
Per tali motivazioni chiedono la rimozione del post e se ciò' non avverrà, chiedono vivamente che lo stesso sia integrarto con quanto appena dichiarato.
Si sottolinea inoltre, come espresso nel comunicato, che né il Sig. Luca Leone, né il Sig. Maurizio Casarola, né la "Infinito Edizioni" hanno mandato, conferito dal Sig. Chamizo, per poter fissare interviste o sottoscrivere contratti per la gestione del diritto di immagine dell'atleta di qualsiasi natura. L'intervista a cui si accenna è stata da tali soggetti fissata senza confronto alcuno con l'Agenzia e per tali motivazioni l'atleta e la nostra agenzia non hanno ritenuto opportuno far fronte a tale impegno a maggior ragione dati gli impegni precedentemente e ufficialmente presi in carico.
L'atleta si dichiara estremamente dispiaciuto delle circostanze venutesi a creare intorno ad alla pubblicazione di un libro su di lui e per il quale lo stesso non ha mai preteso alcun compenso.
Tutto l'Entourage dell'atleta si augura che la cosa si possa risolvere immediatamente e pacificamente. STAFF 


Ringraziando l'anonimo signor STAFF per questo post, in nome della trasparenza - poiché sulla pagina Facebook questo post sarebbe risultato quasi invisibile, a così tanti giorni di distanza dalla pubblicazione del mio - e del diritto di cronaca, ho deciso di riportare integralmente (refusi inclusi), copiandolo e incollandolo, il testo di cui sopra poiché non ho niente da nascondere. Fortunatamente la casa editrice e l'autore del libro citato conservano e-mail, sms e ogni altra documentazione atta a dimostrare facilmente se quelle riferite nel mio post di qualche giorno fa siano o meno "illazioni".

Relativamente al dispiacere di cui si fa menzione alla fine del post, il nostro in quanto editori è quanto meno doppio, mentre non riusciamo davvero a capire che cosa si voglia dire quando si esprime l'augurio di una risoluzione immediata e pacifica. Nessuno ha mai dichiarato guerra a nessuno e il diritto di cronaca non è certamente una dichiarazione di guerra ma, semplicemente, diritto di cronaca, la libertà d'espressione è ancora libertà d'espressione e la pace, in tempi tragici per molti Paesi e popoli del pianeta, è cosa decisamente molto preziosa oggi per essere scomodata per una simile sciocchezza.
Dopo aver qui riportato per intero il post di cui sopra, invito chiunque voglia farlo a leggere integralmente il mio post per verificare se e in che forma sia stata arrecata offesa al signor Chamizo o all'agenzia che ne gestisce l'immagine.
Relativamente alle questioni riguardanti i rapporti tra chi sopra e il signor Casarola, autore del libro FRANK CHAMIZO. LA RIVOLUZIONE DELLA LOTTA, e la relativa intervista di cui si fa menzione, è bene che conferiscano i soggetti interessati, ma anche di questo conserviamo traccia e testimonianze.
Come richiesto, dunque, il testo di cui sopra, dal quale mi dissocio completamente, è stato da me qui pubblicato non per imposizione di terzi ma per mia libera scelta, nel nome del diritto di cronaca, della trasparenza e della libertà d'espressione. Valori in cui dobbiamo credere ancora tutti, perché alla base della nostra democrazia.
In conclusione, mi permetto di spezzare una lancia a favore del libro, che è veramente bello, e dell'autore, che è stato veramente bravo a rendere l'epica di un ragazzo che dal nulla, e dovendo fare fronte a mille vicissitudini, è diventato un campione di caratura mondiale, rivoluzionando letteralmente il mondo della lotta. Non si capisce per quale ragione - avendo tra l'altro l'autore sostenuto tutte le spese per scrivere il libro e la casa editrice tutte le spese per pubblicarlo - si sarebbe dovuto pagare un qualche obolo per pubblicare un volume indipendente dal quale il ragazzo e chi lo gestisce escono in modo estremamente positiva. Viene quasi da pensare che nessuno, tra chi di dovere, si sia preso la briga di sfogliare quel libro, che pure è stato regolarmente spedito e consegnato, in qualità di gentile omaggio, sia all'atleta sia a chi lo gestisce, che si è anche premurato di far pubblicare nella quarta di copertina il logo dell'agenzia.