È di
questa mattina la notizia che il Tribunale di Brescia ha condannato in primo
grado all’ergastolo il comandante paramilitare bosniaco Hanefija Prijić, detto
Paraga.
Si
tratta di una notizia di rilevanza assoluta, che giunge dopo ventiquattro anni
dall’eccidio del 29 maggio 1993, allorché Paraga dette l’ordine di uccidere a
sangue freddo sulla via che collega Gornji Vakuf con Travnik, la cosiddetta
“strada dei diamanti”, i tre volontari italiani Sergio Lana, Fabio Moreni e
Guido Puletti. Alla strage scamparono per miracolo, fuggendo disperatamente nei
boschi, altri due nostri connazionali, Agostino Zanotti e Christian Penocchio.
Paraga
era già stato condannato nel 2001 da una corte bosniaca a 15 anni di reclusione
per la strage dei volontari italiani di Gornji Vakuf. Tra i testimoni, faccia a
faccia col carnefice, c’erano Zanotti e Penocchio, che riconobbero davanti ai
giudici il carnefice dei loro compagni. La pena fu poi ridotta a 13 anni in
appello, ma dopo alcuni anni di reclusione il condannato era stato ammesso ai
benefici della semilibertà. Paraga era stato successivamente arrestato alla
fine di ottobre del 2015 a Dortmund, in Germania, su mandato di arresto
internazionale emesso dalla giustizia italiana, ed era stato rapidamente estradato
a Brescia, città di residenza delle tre vittime e dei due sopravvissuti.
Vedremo
se il condannato ricorrerà in appello contro questa sentenza, che
dopo tanti e tanti anni fa almeno un po’ di giustizia.