lunedì 30 giugno 2014

Alluvione in Bosnia, da Doboj notizie sia belle che macabre

Da Doboj, cittadina sul folle e artificioso confine tra Republika Srpska di Bosnia (Rs) e Federazione di Bosnia Erzegovina (FBiH) – ma, formalmente, in Republika Srpska, dopo la pulizia etnica degli anni della guerra e la conseguente “serbizzazione” coatta – giungono due notizie. La prima, macabra ma, a modo suo, anche positiva, è stata divulgata da pochissime testate internazionali e da qualche blogger italiano. Nei dintorni di Doboj l’alluvione di metà maggio ha portato alla luce una fossa comune. Ne era stata data notizia già a inizio giugno ma ora abbiamo notizie più precise, per quanto non definitive, sulle dimensioni della fossa comune, che conteneva almeno venti corpi integri e quattro o cinque corpi incompleti o parti di corpo. Le ricerche continuano perché l’acqua esondata dal fiume Bosna potrebbe aver spostato alcuni corpi. Per qualche info in più, fate clik qui.
La notizia, per quanto macabra, ha l’aspetto positivo che forse, grazie all’esame del Dna, tra qualche mese alcune famiglie potranno finalmente seppellire le spoglie dei loro cari scomparsi da un ventennio. Sono ancora oltre diecimila gli scomparsi dei conflitti balcanici degli anni Novanta, disseminati in chissà quante fosse singole o comuni.
La buona notizia – riportata da Tuzlanska Amica – è che lo scorso fine settimana nei dintorni di Doboj è stata posta la prima pietra per l’edificazione di una fabbrica per la lavorazione della frutta che sarà prodotta sul posto da un migliaio di famiglie, riunite in una cooperativa. A pieno regime la fabbrica dovrebbe portare all’assunzione di circa trecento dipendenti. Il capitale sembra provenire dall’Azerbaijan. Il modello, invece, sembra ispirarsi a quello ideato dai fondatori della Cooperativa Insieme a Bratunac, sempre in Rs, dove un migliaio di famiglie per metà serbo-bosniache e per metà bosniache musulmane producono lamponi e altri frutti di bosco che poi vengono trasformati in una piccola fabbrica subito fuori Bratunac, nella quale lavorano dipendenti di entrambi i gruppi nazionali. Speriamo che anche gli investitori di Doboj siano altrettanto attenti (anche ai diritti dei lavoratori) e lungimiranti.