venerdì 27 giugno 2014

Riciclaggio e terrorismo, il Consiglio d'Europa inserisce la Bosnia nella black list

Il Comitato dell’Anti-Money Laundering Measures and the Financing of Terrorism (MONEYVAL – Comitato per le misure anti-riciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo) del Consiglio d’Europa ha deciso, all’inizio di giugno, d’inserire la Bosnia Erzegovina nella sua black list, ovvero nella lista di Paesi sconsigliati agli investitori europei. Di questa lista fanno parte Paesi come la Corea del Nord e l’Iran.
Il Consiglio d’Europa ha preso questa decisione in seguito alla mancata adozione – ripetutamente sollecitata in sede europea – di apposite leggi contro il riciclaggio del denaro sporco e il finanziamento del terrorismo. La Bosnia Erzegovina, come quasi tutti gli altri Paesi dello spazio ex jugoslavo – è da anni nelle mani delle mafie che lavano principalmente nel settore bancario e in quello immobiliare il denaro sporco frutto di commerci e attività illecite.
Questa decisione del Consiglio d’Europa è, per la Bosnia, una vera mazzata, soprattutto ma non esclusivamente a causa della tragedia dell’alluvione di metà maggio. Può essere revocata in seguito all’adozione e all’entrata in vigore di una buona legge ad hoc. Ma da mesi il parlamento bosniaco – che non brilla certo per la capacità di produrre buone leggi… – non riesce a trovare uno straccio d’accordo su una legge in discussione, oggetto di veti incrociati.
Per chi voglia approfondire la questione, consiglio la lettura del mio Bosnia Express.