lunedì 9 giugno 2014

La disperazione del maiale fa il giro del mondo

Fanno riflettere le immagini - che potete vedere cliccando qui - di una femmina di maiale che, riuscendo a crearsi una breccia tra la parete del camion a bordo del quale è in viaggio verso il macello e una rete di contenimento, spinta dalla disperazione si getta sull'asfalto dal camion in movimento per tentare la fuga.
L'animale, sopravvissuto al volo e alla caduta, è stato subito catturato e ricaricato sul camion, che ha continuato il suo viaggio verso il luogo in cui tutti i suini caricati sul mezzo sono stati ammazzati e trasformati in cibo per esseri umani. Una parte del quale - viste le statistiche di spreco alimentare in Italia - è destinato alla discarica.
Fa riflettere la determinazione di quel maiale. Molti eccepiranno che si tratta di una bestia, punto e basta. Eppure da anni ormai sappiamo che gli animali che vanno incontro alla morte sono a conoscenza del loro destino e per questo stesso crudele destino provano paura, angoscia, disperazione. Non è poi scevro da curiosità il comportamento bipolare di molti di noi, che coccolano come fossero figli certi animali ma poi si nutrono a non finire e persino si vestono di altri animali.
Non ci sono lezioni da dare né morali da imporre, perché ciascuno ha una sua coscienza e occhi per vedere. Resta l'immagine straziante di un essere vivente che cerca disperatamente di sfuggire a una fine atroce, ovvero essere sgozzato e appeso a un gancio per finire dissanguato. Resta un altro dato di fatto: che sprechiamo tanto cibo. E, secondo me, ce n'è un terzo: ormai siamo incapaci di guardare il mondo da una visuale che non sia esclusivamente antropocentrica, il che potrebbe essere tradotto alla maniera del marchese del Grillo: "Cari animali, io so io, voi nun siete un cazzo!...".
Tutto questo è giusto o non lo è? E' normale o non lo è. Magari, prima di addentare un panino col salame, in futuro si potrebbe provare a contare fino a dieci e a fare una riflessione su che cosa fosse prima quel salame. Magari questo potrebbe aiutarci a rispondere a una domanda che a volte i nostri bambini, nella loro illuminante genuinità, potrebbero porci dopo aver guardato gli episodi quotidiani di Peppa Pig: "Mamma, ma di cosa è fatto quello che ho nel piatto...?".
Voi ve la sentite di rispondere loro: "Ma è Peppa Pig, tesoro!".
Accidenti, ma quanto può essere crudele l'animo umano?