giovedì 13 aprile 2017

Inaugurata a Višegrad la croce della vergogna

Sempre più forte, oscurantista e impunito il negazionismo a Višegrad, dove ieri - come precedentemente annunciato - è stata inaugurata la croce ortodossa alta 5,5 metri e pesante 400 chilogrammi installata lo scorso 6 aprile su una collina che domina la città serbo-bosniaca di Višegrad. L'iniziativa, presa da un'organizzazione di reduci serbo-bosniaci con la benedizione dell'amministrazione ultranazionalista locale, del governo dell'Entità della Repubblica serba di Bosnia e della chiesa serbo-ortodossa, vuole ricordare i 37 paramilitari russi morti durante la guerra di aggressione contro la Bosnia Erzegovina del 1992-1995, alla quale hanno partecipato almeno 700 volontari arrivati dalla Russia.
Si tratta dell'ennesima provocazione contro la minoranza musulmano-bosniaca locale e di una nuova strumentalizzazione della religione con l'obiettivo – dietro la scusa formale di ricordare i volontari russi che si sono immolati per la difesa della città – di mettere un ulteriore tassello nel lavoro di pulizia etnica avviato con la strage di almeno tremila civili musulmano-bosniaci tra il maggio 1992 e l'ottobre 1994.

Esisteva già, tra l'altro, nel locale cimitero ortodosso, una lapide commemorativa dei 37 paramilitari russi arrivati a Višegrad in quegli anni per saccheggiare e per ammazzare civili musulmano-bosniaci in nome della Grande Serbia e pare assurdo che si impegnino risorse ingenti per realizzare un manufatto atto a dividere invece che investire quegli stessi soldi per creare lavoro – e quindi unire – in un territorio in cui il tasso di disoccupazione non solo è a due cifre, ma è piuttosto vicino al 50 per cento della popolazione attiva.
Prima dell'aprile del 1992 a Višegrad vivevano circa 22.000 persone, il 68 per cento delle quali appartenenti al gruppo musulmano-bosniaco. Oggi vivono nella cittadina circa 11.000 persone, delle quali poche centinaia appartenenti al gruppo musulmano-bosniaco. La pulizia etnica, dunque, è perfettamente riuscita...
Tutte queste e altre storie racconto nel mio nuovo libro VIŠEGRAD. L’ODIO, LA MORTE, L’OBLIO (Infinito edizioni, marzo 2017).