Venticinque anni fa a Višegrad cominciava l'inferno. Avrei voluto pubblicare quersto breve testo lo scorso 19 maggio, data fondamentale, ma ero impegnato al Salone internazionale del libro di Torino e non ce l'ho fatta. Mi scuso per il ritardo. Il breve testo è tratto dal mio nuovissimo libro Višegrad.L’odio, la morte, l’oblio.
"Il 19 maggio 1992
il Corpo di Ušice viene richiamato oltre confine. Il lavoro che era stato
chiamato a svolgere era completato. Ma nessuno, almeno tra i musulmani locali,
poteva aspettarsi l’epilogo che racconteremo nelle pagine che seguono.
Dopo la partenza
del Corpo di Ušice, il primo atto formale compiuto in loco è la
proclamazione della Municipalità serba di Višegrad a opera dei maggiorenti del
Partito democratico serbo cittadino – davvero democratico, nel nome… Un vero
colpo di mano politico, con l’estromissione immediata dei non-serbi da
qualsiasi ruolo. Non c’è neppure il tempo di capire che cosa stia realmente
succedendo. Le forze paramilitari presenti in loco, guidate dai cugini Milan e
Sredoje Lukić, la polizia e comuni cittadini trasformatisi in persecutori
lanciano una campagna di pulizia etnica senza quartiere ai danni dei non-serbi.
Non dei soli musulmani-bosniaci, per quanto la maggior parte delle vittime sarà
annoverata tra questi ultimi. Non passa giorno in cui villaggi non siano
attaccati; in cui a Višegrad e nei dintorni uomini, donne e bambini non siano
vittime delle peggiori violenze, fino alla morte. Torture, stupri di donne e
bambine, violenze sessuali di gruppo, saccheggio, minacce, sparizioni forzate,
deportazioni, esecuzioni sommarie, omicidi di massa, roghi di esseri umani
rappresentano la quotidianità fino a tutta l’estate e la “normalità” fino
almeno all’inizio di ottobre del 1994.
Višegrad diventa
l’inferno in terra.
Višegrad si trasforma nella prima attuazione sul campo
della pulizia etnica".