Caro amico,
voglio
semplicemente ringraziarti, esprimerti il mio sincero apprezzamento per aver
scritto “Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio”. Un’altra pagina di storia
sconosciuta a molti, ma che conoscerla “costringe” a voler capire, a fermarsi a
riflettere anche su noi stessi.
Quanto accaduto
conferma che le belve si celano nelle pieghe della nostra vita di tutti i
giorni, anche nelle nostre famiglie, persino nelle pieghe della nostra
personalità.
È stato
interessante ascoltarti in più presentazioni del tuo recente tour abruzzese. Tranquillizzante
ascoltare i commenti di giovani che prendevano coscienza di Višegrad.
Sconfortante sentire espressioni vuote e di comodo di altre persone.
Višegrad, insieme
al tuo straordinario “Srebrenica.I giorni della vergogna”, smuove le coscienze,
aiuta chi lo desidera a ritrovare il valore dell’essere umano.
Le storie, le
testimonianze che ci racconti con coraggio, si con coraggio perché eri li ad
ascoltare le vittime e vedevi il dolore accanirsi su loro, ci umiliano, ci
fanno male, a volte ci destabilizzano.
“Lady Wiesenthal”, “Vilina
Vlas”, “Il gigante triste”, “La giustizia (negata)” soni capitoli che
scrollano, scuotono.
Tutto il libro
induce a riflettere, ad assumersi le proprie responsabilità e a uscire
dall’indifferenza. È vero, maggiori colpe le ha chi ricopre ruoli
istituzionali, leciti e abusivi, ma ognuno di noi deve poter fare la differenza
con il proprio atteggiamento, con il proprio comportamento, a cominciare da noi
stessi, nel nostro piccolo, dalla nostra coscienza. Noi decidiamo cosa vogliamo
fare, cosa vogliamo essere. Per poi continuare ad assumerci le responsabilità
con la nostra famiglia, con i nostri vicini di casa, e con il resto del mondo.
Luca ti apprezziamo
in molti e altri ancora impareranno a riflettere anche grazie a Višegrad.
Un caro saluto.
Eunice