Nella primavera del 1992, all’inizio del
conflitto che sino alla fine del 1995 insanguinerà la Bosnia Erzegovina, Višegrad viene sottoposta a un intenso
bombardamento da parte dell’esercito regolare jugoslavo. Ritiratesi le forze
armate, millantando una situazione ormai sicura e sotto controllo, la cittadina
della Bosnia orientale finisce sotto il controllo di un gruppo paramilitare
guidato dai cugini Milan e Sredoje Lukić,
che inaugurano un regime del terrore e dell’orrore.
In pochi mesi la pulizia etnica ai
danni dei musulmani-bosniaci – che
costituivano il 63 per cento della popolazione locale – viene portata a termine
con operazioni di rastrellamento, deportazioni, omicidi di massa e persino
attraverso la combustione, in almeno due casi, di decine di civili all’interno
di case private.
Circa tremila
persone vengono uccise e fatte
scomparire.
Lo stupro etnico ai danni di donne, bambini
e uomini diviene pratica comune.
Il fiume Drina, mirabilmente cantato dal
premio Nobel per la letteratura Ivo Andrić, diviene la più grande fossa comune
di quella guerra.
Questo reportage
scritto sul campo racconta le vicende,
raccoglie le testimonianze di tutte le parti e fa il punto
sull’episodio che ha rappresentato la prova
generale di ciò che sarebbe accaduto tra il 1992 e il 1995 a Srebrenica, Prijedor, Foča e in altri
luoghi passati alla storia per la crudeltà degli eventi verificatisi.
“Venticinque
anni di silenzi complici, di rimozione, di inganni e tradimenti. Di quel
negazionismo spicciolo che si nutre di ‘letteratura’ cospirazionista e che, per
mera affiliazione ideologica, ci spiega ogni tanto con un post tradotto o scritto pure male, che è tutto falso”. (Riccardo
Noury)
“Luca
Leone questa volta si supera in un libro inchiesta che sa di urla nel silenzio,
di disperato tentativo di denuncia; mette in fila nomi e cognomi di chi è
stato, di chi ha eseguito, di chi ha stuprato e ucciso, di chi ha deriso, ma
anche di chi ha salvato a suo rischio e pericolo in quei giorni, mesi, anni
tremendi di morte violenta autorizzata e sdoganata come pratica usuale”.
(Silvio Ziliotto)
“Questo
libro è importante perché offre una sponda, una voce e – perché no? – una
speranza a tutte quelle persone in attesa di giustizia, di un riconoscimento
del dolore patito, di pietà umana”. (Marco Travaglini)
L’autore
presenta il libro in queste occasioni:
- 11
maggio, Porto S. Elpidio, I.I.S. Carlo Urbani, ore 9,00
- 11
maggio, Lanciano, Libreria D’Ovidio, ore 18,30
- 12 maggio, Ripa Teatina, Sala Lettura Flaiano, ore 18,00
- 12 maggio, Ripa Teatina, Sala Lettura Flaiano, ore 18,00
- 12 maggio, Giulianova, Circolo il Nome della Rosa, ore 21,30
- 13 maggio, Montesilvano,
Libreria On the Road, ore 18,00