“Višegrad. L’odio, la morte l’oblio”, la lettura di Massimo Chiavarino
Continua
la pubblicazione delle recensioni che così gentilmente continuate a inviarmi a
proposito del mio ultimo lavoro, “Višegrad. L’odio, la morte l’oblio”. Spero che
ne arrivino sempre di più. Oggi pubblico la recensione di Massimo Chiavarino,
amico incontrato anni fa grazie a un libro e che mai ha smesso, da allora, di
leggermi.
“Ho
avuto la fortuna di conoscere Luca cinque anni fa. Un incontro che conservo
gelosamente fra i ricordi più cari. Giornalista, scrittore editorialista, soprattutto
uomo curioso e sensibile che ha raccontato (e tutt'ora racconta) i Balcani in
maniera trasparente e onesta essendo lui stesso persona umile e schietta. Il
suo ultimo libro: “Višegrad. L’odio, la morte l’oblio” è un viaggio di terrore
e amarezze. Ma nella filigrana delle sue interviste e dei viaggi sulle stragi e
tragedie di questa città, si intravede e si tocca anche la speranza, l’amore
incondizionato per un futuro di pace e un riscatto di tanti sguardi e occhi che
Luca ha descritto sulle pagine mai banali o fini a se stesse. Storie di madri,
figli, vittime di intolleranze e ideologie che non dovrebbero più ripetersi ma
che purtroppo continuano ancora oggi a essere “pietra d’inciampo” e di scandalo
per tutti noi che ci culliamo nei nostri pregiudizi. È come essere accanto all’autore
quando descrive le atmosfere di Višegrad o l'incontro con Lady Wiesenthal. La
notte quasi insonne dentro il Vilina Vlas:
incubo claustrofobico di orribili ricordi... L’incontro con il "Gigante
triste" e il mito vivente di Jovan Divjak (che pure il sottoscritto ha
avuto l'onore di conoscere). Tutto questo, con altre emozioni, ho trovato nel
libro, che come tutti i suoi precedenti lavori lascia davvero la consapevolezza
di aver viaggiato gomito a gomito con Luca”.