Partiamo in serata un po' da Modena, un po' da Treviso, per incontrarci in Slovenia e domattina viaggiare insieme, nell'ultimo viaggio di conoscenza, amicizia e sapori di questa parte dell'anno in Bosnia Erzegovina.
Toccheremo tappe quali Mostar, Stolac, Blagaj, Pocjtelj, Sarajevo, Tuzla, Bratunac, Srebrenica per fare gemellaggi con associazioni femminili locali e toccare con mano.
Prossimo viaggio, da Reggio Emilia/Modena, a ottobre, con gli amici della Cisl Emilia Romagna. Un viaggio molto particolare, al quale lavoriamo da mesi. Poi si vedrà.
Magari con qualcuno c'incontreremo in Bosnia, con altri altrove nel mondo. In ogni caso e sempre, sia che si parte sia che si torni sia che si resti, buon viaggio a tutti.
martedì 30 maggio 2017
lunedì 29 maggio 2017
“Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio”, la lettera di un'amica e lettrice
Caro amico,
voglio
semplicemente ringraziarti, esprimerti il mio sincero apprezzamento per aver
scritto “Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio”. Un’altra pagina di storia
sconosciuta a molti, ma che conoscerla “costringe” a voler capire, a fermarsi a
riflettere anche su noi stessi.
Quanto accaduto
conferma che le belve si celano nelle pieghe della nostra vita di tutti i
giorni, anche nelle nostre famiglie, persino nelle pieghe della nostra
personalità.
È stato
interessante ascoltarti in più presentazioni del tuo recente tour abruzzese. Tranquillizzante
ascoltare i commenti di giovani che prendevano coscienza di Višegrad.
Sconfortante sentire espressioni vuote e di comodo di altre persone.
Višegrad, insieme
al tuo straordinario “Srebrenica.I giorni della vergogna”, smuove le coscienze,
aiuta chi lo desidera a ritrovare il valore dell’essere umano.
Le storie, le
testimonianze che ci racconti con coraggio, si con coraggio perché eri li ad
ascoltare le vittime e vedevi il dolore accanirsi su loro, ci umiliano, ci
fanno male, a volte ci destabilizzano.
“Lady Wiesenthal”, “Vilina
Vlas”, “Il gigante triste”, “La giustizia (negata)” soni capitoli che
scrollano, scuotono.
Tutto il libro
induce a riflettere, ad assumersi le proprie responsabilità e a uscire
dall’indifferenza. È vero, maggiori colpe le ha chi ricopre ruoli
istituzionali, leciti e abusivi, ma ognuno di noi deve poter fare la differenza
con il proprio atteggiamento, con il proprio comportamento, a cominciare da noi
stessi, nel nostro piccolo, dalla nostra coscienza. Noi decidiamo cosa vogliamo
fare, cosa vogliamo essere. Per poi continuare ad assumerci le responsabilità
con la nostra famiglia, con i nostri vicini di casa, e con il resto del mondo.
Luca ti apprezziamo
in molti e altri ancora impareranno a riflettere anche grazie a Višegrad.
Un caro saluto.
Eunice
sabato 27 maggio 2017
Sabato 27 maggio, "Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio" a Brescia
Višegrad,
Bosnia
orientale, primavera del 1992. Dopo alcune settimane di bombardamenti da parte
dell’esercito regolare jugoslavo, ritiratosi il 19 maggio, la città viene
sottoposta al controllo di un gruppo paramilitare guidato dai cugini Milan e Sredoje Lukić, che inaugurano
un regime del terrore e dell’orrore.
Il 26 maggio del 1992 gli
amministratori serbo-bosniaci di Višegrad organizzano un convoglio per
deportare i loro concittadini musulmani in Macedonia. Nei pressi di Bosanska
Jagodina, diciassette uomini vengono fatti scendere e massacrati davanti a
tutti gli altri. I loro resti, sepolti in una fossa comune, tornano alla luce
solo nel 2006. Si suppone che l’eccidio sia stato realizzato dal gruppo
paramilitare delle Aquile bianche, il cui referente principale era Milan
Lukić e la cui esistenza era ben nota all’esercito regolare.
In pochi mesi la pulizia etnica ai danni dei musulmani-bosniaci
– che costituivano il 63 per cento della popolazione locale – viene portata a
termine con operazioni di rastrellamento, deportazioni, omicidi di massa e
persino attraverso la combustione, in almeno due casi, di decine di civili
all’interno di case private. Circa tremila
persone vengono uccise e fatte
scomparire.
Lo stupro etnico ai danni di donne, bambini
e uomini diviene pratica comune.
Il fiume Drina, mirabilmente cantato dal
premio Nobel per la letteratura Ivo Andrić, diviene la più grande fossa comune
di quella guerra.
Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio reportage scritto sul campo dal
giornalista Luca Leone racconta le vicende,
raccoglie le testimonianze di tutte le parti e fa il punto
sull’episodio che ha rappresentato la prova
generale di ciò che sarebbe accaduto tra il 1992 e il 1995 a Srebrenica, Prijedor, Foča e in altri
luoghi passati alla storia per la crudeltà degli eventi verificatisi.
“Venticinque
anni di silenzi complici, di rimozione, di inganni e tradimenti. Di quel
negazionismo spicciolo che si nutre di ‘letteratura’ cospirazionista e che, per
mera affiliazione ideologica, ci spiega ogni tanto con un post tradotto o scritto pure male, che è tutto falso”. (Riccardo
Noury)
“Luca
Leone questa volta si supera in un libro inchiesta che sa di urla nel silenzio,
di disperato tentativo di denuncia; mette in fila nomi e cognomi di chi è
stato, di chi ha eseguito, di chi ha stuprato e ucciso, di chi ha deriso, ma
anche di chi ha salvato a suo rischio e pericolo in quei giorni, mesi, anni
tremendi di morte violenta autorizzata e sdoganata come pratica usuale”.
(Silvio Ziliotto)
“Questo
libro è importante perché offre una sponda, una voce e – perché no? – una
speranza a tutte quelle persone in attesa di giustizia, di un riconoscimento
del dolore patito, di pietà umana”. (Marco Travaglini)
“Le
ferite che ci portiamo tutti addosso e dentro facilitano non poco il compito di
chi vuole dividerci con la propaganda di parte. Viviamo, così, solo da un ciclo
di guerra all’altro, mentre quelli sopra stanno bene e noi sotto, purtroppo,
subiamo”. (Rato Rajak)
venerdì 26 maggio 2017
26 maggio 1992: a Višegrad va in scena la deportazione e l’eccidio di Bosanska Jagodina
In pochi mesi la pulizia etnica ai danni dei musulmani-bosniaci
– che costituivano il 64 per cento della popolazione locale – viene portata a
termine con operazioni di rastrellamento, deportazioni, omicidi di massa e
persino attraverso la combustione, in almeno due casi, di decine di civili
all’interno di case private. Circa tremila
persone vengono uccise e fatte
scomparire.
Lo stupro etnico ai danni di donne, bambini
e uomini diviene pratica comune.
Il fiume Drina, mirabilmente cantato dal
premio Nobel per la letteratura Ivo Andrić, diviene la più grande fossa comune
di quella guerra.

“Venticinque
anni di silenzi complici, di rimozione, di inganni e tradimenti. Di quel
negazionismo spicciolo che si nutre di ‘letteratura’ cospirazionista e che, per
mera affiliazione ideologica, ci spiega ogni tanto con un post tradotto o scritto pure male, che è tutto falso”. (Riccardo
Noury)
“Luca
Leone questa volta si supera in un libro inchiesta che sa di urla nel silenzio,
di disperato tentativo di denuncia; mette in fila nomi e cognomi di chi è
stato, di chi ha eseguito, di chi ha stuprato e ucciso, di chi ha deriso, ma
anche di chi ha salvato a suo rischio e pericolo in quei giorni, mesi, anni
tremendi di morte violenta autorizzata e sdoganata come pratica usuale”.
(Silvio Ziliotto)
“Questo
libro è importante perché offre una sponda, una voce e – perché no? – una
speranza a tutte quelle persone in attesa di giustizia, di un riconoscimento
del dolore patito, di pietà umana”. (Marco Travaglini)
“Le
ferite che ci portiamo tutti addosso e dentro facilitano non poco il compito di
chi vuole dividerci con la propaganda di parte. Viviamo, così, solo da un ciclo
di guerra all’altro, mentre quelli sopra stanno bene e noi sotto, purtroppo,
subiamo”. (Rato Rajak)
giovedì 25 maggio 2017
26 maggio 2011, Ratko Mladić finalmente in manette


Sul tema segnalo, tra i miei tanti libri, in particolare Srebrenica. I giorni della vergogna e Srebrenica. La giustizia negata (quest'ultimo scritto a quattro mani con Riccardo Noury).
25 maggio, Giornata mondiale dell’Africa


Vogliamo
festeggiare questo compleanno ricordando la nuova arrivata nella nostra
produzione, la collana Afriche.



mercoledì 24 maggio 2017
Višegrad, 26 maggio a Modena, 27 maggio a Brescia

martedì 23 maggio 2017
Višegrad, 25 anni fa iniziava l’inferno
Venticinque anni fa a Višegrad cominciava l'inferno. Avrei voluto pubblicare quersto breve testo lo scorso 19 maggio, data fondamentale, ma ero impegnato al Salone internazionale del libro di Torino e non ce l'ho fatta. Mi scuso per il ritardo. Il breve testo è tratto dal mio nuovissimo libro Višegrad.L’odio, la morte, l’oblio.
"Il 19 maggio 1992
il Corpo di Ušice viene richiamato oltre confine. Il lavoro che era stato
chiamato a svolgere era completato. Ma nessuno, almeno tra i musulmani locali,
poteva aspettarsi l’epilogo che racconteremo nelle pagine che seguono.
Dopo la partenza
del Corpo di Ušice, il primo atto formale compiuto in loco è la
proclamazione della Municipalità serba di Višegrad a opera dei maggiorenti del
Partito democratico serbo cittadino – davvero democratico, nel nome… Un vero
colpo di mano politico, con l’estromissione immediata dei non-serbi da
qualsiasi ruolo. Non c’è neppure il tempo di capire che cosa stia realmente
succedendo. Le forze paramilitari presenti in loco, guidate dai cugini Milan e
Sredoje Lukić, la polizia e comuni cittadini trasformatisi in persecutori
lanciano una campagna di pulizia etnica senza quartiere ai danni dei non-serbi.
Non dei soli musulmani-bosniaci, per quanto la maggior parte delle vittime sarà
annoverata tra questi ultimi. Non passa giorno in cui villaggi non siano
attaccati; in cui a Višegrad e nei dintorni uomini, donne e bambini non siano
vittime delle peggiori violenze, fino alla morte. Torture, stupri di donne e
bambine, violenze sessuali di gruppo, saccheggio, minacce, sparizioni forzate,
deportazioni, esecuzioni sommarie, omicidi di massa, roghi di esseri umani
rappresentano la quotidianità fino a tutta l’estate e la “normalità” fino
almeno all’inizio di ottobre del 1994.
Višegrad diventa
l’inferno in terra.
Višegrad si trasforma nella prima attuazione sul campo
della pulizia etnica".
lunedì 15 maggio 2017
Tra Zenica, Višegrad e il Salone del libro, una settimana a Torino


- Martedì 16 maggio, TORINO, “prima” del libro TRA IL BENE E IL MALE, Polo del Novecento, Sala del Novecento, via
del Carmine, 14, presentazione del libro “Tra il bene e il male”, di RE.TE.
ONG. Partecipano Lidia Menapace e Luca Leone, ore 18,30; organizza RE.TE. ONG.
- Mercoledì 17
maggio, TORINO, Libreria AUT, via
Barbaroux, 8, ore 18,30; modera Marco Travaglini.
- Giovedì 18 maggio, apertura della XXX edizione del Salone del libro di Torino (orario 10,00-20,00 fino a lunedì 22).


- Domenica 21 maggio, Lingotto, Padiglione 1, stand B08-C07, presentazione del libro LA FUGA a cura della Regione Basilicata, ore 12,00.
Lunedì 22 maggio, ore 20,00, chiusura del Salone internazionale del libro di Torino e rientro alla base.

- Venerdì 26 maggio, MODENA,
Emily Bookshop, via Fonte d’Abisso 9/11, ore 17,00, modera Simona Minniti.
- Sabato 27 maggio, BRESCIA, Circolo ARCI “Caffè letterario”, via Cesare Beccaria, 10, ore 17.00-20.00; modera Anna
Della Moretta; organizza l’Associazione “Orage
d’étoiles”.
mercoledì 10 maggio 2017
"Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio", gli incontri nelle Marche e in Abruzzo

Circa tremila
persone vengono uccise e fatte
scomparire.
Lo stupro etnico ai danni di donne, bambini
e uomini diviene pratica comune.
Il fiume Drina, mirabilmente cantato dal
premio Nobel per la letteratura Ivo Andrić, diviene la più grande fossa comune
di quella guerra.
Questo reportage
scritto sul campo racconta le vicende,
raccoglie le testimonianze di tutte le parti e fa il punto
sull’episodio che ha rappresentato la prova
generale di ciò che sarebbe accaduto tra il 1992 e il 1995 a Srebrenica, Prijedor, Foča e in altri
luoghi passati alla storia per la crudeltà degli eventi verificatisi.

“Luca
Leone questa volta si supera in un libro inchiesta che sa di urla nel silenzio,
di disperato tentativo di denuncia; mette in fila nomi e cognomi di chi è
stato, di chi ha eseguito, di chi ha stuprato e ucciso, di chi ha deriso, ma
anche di chi ha salvato a suo rischio e pericolo in quei giorni, mesi, anni
tremendi di morte violenta autorizzata e sdoganata come pratica usuale”.
(Silvio Ziliotto)
“Questo
libro è importante perché offre una sponda, una voce e – perché no? – una
speranza a tutte quelle persone in attesa di giustizia, di un riconoscimento
del dolore patito, di pietà umana”. (Marco Travaglini)
L’autore
presenta il libro in queste occasioni:
- 11
maggio, Porto S. Elpidio, I.I.S. Carlo Urbani, ore 9,00
- 11
maggio, Lanciano, Libreria D’Ovidio, ore 18,30
- 12 maggio, Ripa Teatina, Sala Lettura Flaiano, ore 18,00
- 12 maggio, Ripa Teatina, Sala Lettura Flaiano, ore 18,00
- 12 maggio, Giulianova, Circolo il Nome della Rosa, ore 21,30
- 13 maggio, Montesilvano,
Libreria On the Road, ore 18,00
Viaggio in Bosnia di fine maggio, ancora due soli posti disponibili
Per la prima volta – ma sempre con la stessa squadra – si parte da Modena e non dal Veneto.
Saremo complessivamente in 27 (al momento quindi siamo in 25), viaggeremo su tre comodissimi pulmini e al momento abbiamo ancora solo sei posti liberi. La quota è di 490 euro che includono tutto, fuorché ingressi a musei, pranzi e cene, da calcolare a parte. Ai 490 euro vanno aggiunti i 15 euro dell’assicurazione, facoltativa ma sempre consigliata, anche se fin qui sempre inutile.
Si parte il 30 maggio 2017 sera (intorno alle 20,00) da Modena per dormire in Slovenia.
Il 31 maggio arriviamo a Mostar e restiamo in Erzegovina fino al 1° giugno, visitando posti meravigliosi e incontrando associazioni al femminile. Ecco, sarà un viaggio quasi esclusivamente fatto di incontri, bellissimi, al femminile.
Il 2 giugno siamo a Sarajevo, con un incontro e tanto turismo.
Il 3 giugno siamo a Srebrenica, Potočari e Bratunac, quindi a Tuzla, dove dormiamo per ripartire il 4, dopo aver fatto festa con le amiche dell’Iskre Ansambl di Tuzla.
martedì 9 maggio 2017
Enrico Rocca: se “in Italia c’è ancora chi sa e vuole fare un serio giornalismo d’inchiesta”
Enrico
Rocca, lettore di Brescia, mi ha gentilmente inviato un commento molto
dettagliato sul mio ultimo lavoro VIŠEGRAD. L’ODIO, LA MORTE, L’OBLIO, mettendo
in risalto elementi di dibattito molto profondi e interessanti, che mi stanno
particolarmente a cuore.
Pubblico
molto volentieri questo suo contributo, che spero possa diventare elemento di
riflessione e di dibattito. E spero di ricevere altri commenti da condividere,
cosa secondo me fondamentale in questa epoca di chiusura e di rassegnata
impotenza individuale e collettiva.
“Mi
piace iniziare questo commento partendo dalle ultime righe scritte dall’autore,
quel “grazie per aver voluto resistere insieme”, perché ormai leggere un libro
che non scada nella trita e ritrita banalità è quasi un atto di resistenza;
come diceva Tiziano Terzani, il giornalismo è una missione, ma nell’epoca
odierna è più semplice scrivere per stereotipi o fare copia/incolla da internet
ed è purtroppo raro vedere giornalisti che viaggiano (magari scomodamente e a
proprie spese) e provano a far parlare le persone, i luoghi e a descrivere la
Storia, in quanto, ed è questo il messaggio più importante dell’opera,
attraversare i confini che ci separano da questi luoghi si può, basta volerlo.
Ma
questo libro ci riguarda? Perché dovremmo preoccuparci di vicende passate delle
quali in Italia non esiste neppure una sufficiente conoscenza? Perché purtroppo
suddividere l’umanità tra razze superiori e inferiori non è un fenomeno
conclusosi poco prima della metà del secolo scorso, ma è proseguito e continua
tutt’oggi più di quanto pensiamo e, magari sottotraccia e premettendo un “io
non sono razzista, però…”, anche nella nostra società.
Dopo
“Srebrenica”, con “Visegrad” Luca Leone sta nuovamente dalla parte del più
debole, ma soprattutto dà voce e offre una speranza a coloro che non hanno
ancora ottenuto giustizia, che si trovano costretti tutti i giorni a camminare
fianco a fianco con assassini e stupratori spesso ritenuti “eroi” da chi non
vuole considerare nemmeno lontanamente l’ipotesi di una convivenza pacifica tra
eguali.
La
lettura dell’opera, che nonostante la “durezza” degli argomenti trattati ha il
pregio di scorrere piacevolmente e senza pesantezza, ha anche il merito di
andare a cercare un esempio positivo, quello che possiamo trovare a Rudo, un
comune che sorge sulla riva destra della Drina con un sindaco che, in controtendenza
alla maggioranza, espone un punto di vista volto a costruire un futuro di
speranza per tutti e senza suddivisioni etniche e religiose.
Per
concludere, mi preme sottolineare che questo libro è, inoltre, la dimostrazione
concreta che, nonostante un panorama nostrano desolante con una percentuale di
lettori tra le ultime in Europa, in Italia c’è ancora chi sa e vuole fare
un serio giornalismo d’inchiesta e case editrici che meritano d’essere
sostenute senza se e senza ma. Perché la cultura è la sola speranza di un
futuro migliore per noi e per i nostri figli”.
domenica 7 maggio 2017
11-14 maggio, al via la mini-tournée abruzzese di "Višegrad. L'odio, la morte, l'oblio"
Introdotta da una "puntata" marchigiana in quel di Porto Sant'Elpidio, giovedì 11 maggio prende il via la mini-tournée abruzzese di VIŠEGRAD. L'ODIO, LA MORTE, L'OBLIO, con appuntamenti a Lanciano, Ripa Teatina, Giulianova e Montesilvano. Il tempo di rientrare e dal 16 maggio, per una settimana, sarò a Torino per due incontri e per il Salone Internazionale del Libro.
Ecco nel dettaglio tutti gli appuntamenti:
- Martedì 16 maggio, TORINO, “prima” del libro TRA IL BENE E IL MALE, Polo del Novecento, Sala del Novecento, via
del Carmine, 14, presentazione del libro “Tra il bene e il male”, di RE.TE.
ONG. Partecipano Lidia Menapace e Luca Leone, ore 18,30; organizza RE.TE. ONG.
Ecco nel dettaglio tutti gli appuntamenti:
- Giovedì 11 maggio, PORTO SANT’ELPIDIO (FM), I.I.S.S.
“Carlo Urbani”, via Legnano 17, ore 9,00; modera Emanuela Ciucaloni.
- Giovedì 11 maggio, LANCIANO (CH), Libreria D’Ovidio, Corso Trento e Trieste, 44, ore 18,00.
- Venerdì 12 maggio, RIPA
TEATINA (CH), sala
di lettura del Centro culturale “E. Flaiano”, ore 18,00; interviene l’assessore
alla Cultura Gianluca Palladinetti.
- Venerdì 12 maggio, GIULIANOVA (TE), Circolo Il Nome della
Rosa, ore 21,30; interviene Paolo Pignocchi, vicepresidente di Amnesty
International; modera Domenico Spina.
- Sabato 13 maggio, MONTESILVANO (PE), Libreria On the
road, Galleria Europa 2, Corso Umberto
I, 134, ore 18,00, modera Antonella Buccigrossi.

- Mercoledì 17
maggio, TORINO, Libreria AUT, via
Barbaroux, 8, ore 18,30; modera Marco Travaglini.
- Venerdì 26 maggio, MODENA,
Emily Bookshop, via Fonte d’Abisso 9/11, ore 17,00.
- Sabato 27 maggio, BRESCIA,
Circolo ARCI “Caffè letterario”, via Cesare Beccaria, 10, ore 17.00-20.00; modera
Irene Panighetti; organizza l’Associazione
“Orage d’étoiles”.
GIUGNO
- Venerdì
9 giugno, SCANDIANO (RE), in
definizione; modera Andrea Cortesi.
-
Sabato 10 giugno, PARMA, Libreria
Voltapagina, via Oberdan, 4/c, ore 18,00; modera Laura Caffagnini.
- Sabato
17 giugno, GIAVERA DEL MONTELLO (TV),
Giavera Festival, Villa Wassermann, orario pomeridiano in definizione.
Sperando di vedervi numerosi, a presto!
venerdì 5 maggio 2017
30 maggio-4 giugno, ultimo viaggio del 2017 per la Bosnia Erzegovina
Saremo complessivamente in 27, viaggeremo su tre comodissimi pulmini e al momento abbiamo
ancora solo sei posti liberi. La quota è di 490 euro che includono tutto, fuorché ingressi a musei, pranzi e
ceni, da calcolare a parte. Ai 490 euro vanno aggiunti i 15 euro dell’assicurazione,
facoltativa ma sempre consigliata, anche se fin qui sempre inutile.
Si parte il 30
maggio 2017 sera (intorno alle 20,00) da Modena per dormire in Slovenia.
Il 31 maggio arriviamo a Mostar e restiamo in Erzegovina fino al 1° giugno, visitando
posti meravigliosi e incontrando associazioni al femminile. Ecco, sarà un
viaggio quasi esclusivamente fatto di incontri, bellissimi, al femminile.
Il 2 giugno siamo a Sarajevo, con un incontro e tanto turismo.
Il 3 giugno siamo a Srebrenica,
Potočari e Bratunac, quindi a Tuzla,
dove dormiamo per ripartire il 4, dopo aver fatto festa con le amiche dell’Iskre Ansambl di Tuzla.
Quel momento magico prima del "visto si stampi"

Le tre novità di maggio sono, ciascuna a modo suo, speciali e riguardano amici di diversa data e con diverse storie.
Per prima voglio presentarvi una collega che stimo immensamente e che da anni, con tutto quel che accade e non accade in Rai, svolge un lavoro preziosissimo come inviata della redazione Esteri del Tg2. Christiana Ruggeri è una donna coraggiosa e una giornalista speciale e la sua storia parla per lei. Tra pubblicare anche questo suo lavoro con Giunti oppure optare per Infinito edizioni, alla fine ha scelto noi, perché siamo in linea con quel che denuncia, con grande coraggio, ne "I dannati". Nei ringraziamenti del libro, impaginati proprio stamattina, prima di andare in tipografia, ha scritto, tra l'altro: "Il mio più sentito grazie va a chi, con me, ha creduto in questo progetto. Il mio editore Luca Leone, da sempre in prima linea con i dimenticati". Mi hai fatto venire i brividi, Chri. Grazie a te!
“Višegrad. L’odio, la morte l’oblio”, la lettura di Massimo Chiavarino
Continua
la pubblicazione delle recensioni che così gentilmente continuate a inviarmi a
proposito del mio ultimo lavoro, “Višegrad. L’odio, la morte l’oblio”. Spero che
ne arrivino sempre di più. Oggi pubblico la recensione di Massimo Chiavarino,
amico incontrato anni fa grazie a un libro e che mai ha smesso, da allora, di
leggermi.
mercoledì 3 maggio 2017
Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio, la recensione di Pietro Aleotti
Con mia grande soddisfazione, continuano ad arrivare via e-mail e via Facebook recensioni scritte di pugno dai lettori di Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio. Come sapete, tengo moltissimo ai riscontri dei miei lettori ed è un grande piacere poter pubblicare e diffondere il punto di vista non dei soliti critici, che spesso neanche leggono i libri ma copiano i comunicati stampa, ma di lettori veri.
Oggi è la volta di Pietro Aleotti, che scrive:
"Chiunque
desideri approfondire le vicende che hanno sconvolto la Bosnia Erzegovina nella
prima metà degli anni Novanta non può esimersi dal leggere i lavori di Luca
Leone e non può, dunque, sottrarsi anche alla lettura di questo libro, Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio,
l’ultimo in ordine di tempo di una lunga serie. Con un avvertimento, però: sia
pronto a una lettura non facile, aspra, poco incline allo smussamento degli
spigoli. E di spigoli ce ne sono tanti, anche in questo volume, che ha il
merito di fare luce su episodi meno noti del conflitto in questione e proprio
per questo importanti. Luca Leone mette tutta la sua passione civile in queste
pagine, quella passione che gli consente di confezionare qualcosa di più e di
diverso da un “semplice” reportage
giornalistico: un racconto pieno di umanità. Consigliatissimo".
Grazie Pietro. Altre recensioni sono nel frattempo arrivate e a breve troveranno spazio su questo blog e sui social collegati. Inviatemi, se avete tempo e piacere, le vostre.
Iscriviti a:
Post (Atom)