venerdì 25 settembre 2015

Di prima mattina, una e-mail balcanico-lombarda che mette buon umore e segna la rotta

Mi scrive una lettrice lombarda:
Ci siamo conosciuti nel marzo scorso, quando sei venuto a San Giuliano Milanese a presentare "I Bastardi di Sarajevo".
Sono tornata da poco dalla BiH, dove ho viaggiato con un gruppo di Trekking Italia sezione di Bologna, con la quale anche tu hai di recente collaborato, come mi è parso di capire.
La scorsa primavera ho letto con molta curiosità "Mister sei miliardi", che  mi avevi consigliato  durante la presentazione. Se non lo avessi fatto prima, avrei potuto portarmelo in viaggio come "livre de chevet", tanto l'ho trovato indispensabile per capire le assurde (in realtà per altri versi comprensibilissime) logiche di decentramento amministrativo-politico e la relativa condizione giovanile che ne deriva.
I ragazzi da noi conosciuti e frequentati in BiH avrebbero potuto tranquillamente far parte  del tuo libro. Per tutta la vacanza, io e i miei compagni di viaggio ci siamo chiesti con sgomento come fosse possibile che giovani individui, così intelligenti, preparati e consapevoli, potessero essere il risultato di un tale devastante conflitto e dei suoi odierni "frutti avvelenati". E cosa potessimo ragionevolmente fare, loro e noi, per riparare in parte a una simile ingiustizia sociale. Inutile dirti che non ne abbiamo ricavato alcuna ricetta rapida.
Così, in mezzo ai soliti sentimenti ambivalenti che mi porto a casa tutte le volte che torno dal Balcani, mi sono ritrovata anche la voglia di scriverti un messaggio di gratitudine nella mia qualità di lettore.
Grazie per le tue cronache, davvero esaurienti, oneste e partecipate, per il tuo fare da "ponte" (oddio, lo stereotipo in agguato: Andric... il sicario dei "Bastardi di Sarajevo"... Mostar '93... ma non mi viene altro termine) tra una realtà e l'altra, quest'ultima tanto vicina ma allo stesso tempo "lontana" come percezione dei più ("Dove hai detto che vai in vacanza? Bosnia? Ma non sarà pericoloso?" Ovviamente, cercare di capire  è sempre pericoloso!).
Continua per favore  a raccontarci che la BiH, al di là del facile esotismo di prossimità, è sempre l'eterno microcosmo che contiene al suo interno tutte le distorsioni, i pericoli e le contraddizioni presenti nella nostra vecchia e supponente Europa.
Ciao e ancora grazie.
Barbara

Grazie di cuore a Barbara e a tutti i lettori come lei, sensibili, acuti e critici. Il nostro Paese ne ha un gran bisogno.