sabato 19 settembre 2015

La satira di destra, le parole di Borghezio e un’apparente ignoranza che è palese menzogna

In seguito a una vignetta satirica e carica di sentimenti poco condivisibili pubblicata dal “Giornale”, nella quale un “omino” si chiedeva come mai i “profughi” (tra virgolette per sminuire il carico drammatico della loro esperienza) evitassero di “passare” in “Paesi musulmani” quali Kosovo e Bosnia e un altro “omino” rispondeva: “Profughi musulmani sì, ma mica fessi”, con tanto di refuso nell’accento sopra la “i”, l’europarlamentare leghista Mario Borghezio non si è lasciato sfuggire l’assist e, in una nota riportata dal “Secolo Trentino” (http://www.secolo-trentino.com/29828/politica/immigrazione-borghezio-ln-bosnia-e-kosovo-stati-musulmani-quanti-ne-accolgono.html), che qui integralmente cito come pubblicata sulla versione on line di quel giornale, ha scritto: Molto spesso una vignetta satirica esprime meglio di un fondo giornalistico il significato di una situazione. Ne abbiamo un esempio oggi con la vignetta pubblicata su ‘Il Giornale’ da Alfio Krancic nella quale si dice che i cosiddetti profughi scelgono accuratamente di non transitare, anche se in gran parte musulmani, attraverso due Paesi musulmani, Bosnia e Kosovo”. Poi l’europarlamentare prosegue: “L’Unione europea, che si è affrettata a riconoscere l’indipendenza di questi due Paesi, cosa ha fatto e cosa intende fare per richiamare almeno loro, vista l’insensibilità all’accoglienza dei profughi di molti Paesi islamici, al dovere dell’accoglienza quanto meno in nome della comune appartenenza all’islam?”.
Il signor Borghezio ha, come unico strumento di comunicazione politica, l’uso di immagini forti. Lo fanno persone normalmente povere di contenuti, di conoscenza e di etica politica. In Italia è pieno di gente così. Anche nei parlamenti.
Visto quanto guadagna – o, meglio, quanto percepisce, perché guadagnare è un’altra cosa – per scaldare il seggio che persone come lui gli hanno voluto regalare, il signor Borghezio potrebbe usare una minima parte di quei soldi per colmare qualcuna delle sue immense lacune.
Se lo facesse, ad esempio, potrebbe cambiare rapidamente idea in materia di riconoscimento da parte dell’Unione europea di Bosnia Erzegovina e Kosovo, poiché le cose non sono andate nemmeno lontanamente come suggerisce lui nella sua appariscente e infondata nota.
Sarà poi forse uno choc per quel signore scoprire che Kosovo e Bosnia Erzegovina non sono affatto Paesi musulmani, poiché non sono Stati islamici confessionali, ma Paesi in cui la laicità è riconosciuta dalla Costituzione. In più, la Bosnia Erzegovina ha solo circa un 40 per cento di cittadini appartenenti alla comunità musulmana bosniaca, e solo una parte di loro è praticante. Dunque la Bosnia è un Paese musulmano esattamente quanto Borghezio è primo ballerino al Bolshoi di Mosca.
Il dubbio è che il signor Borghezio in realtà non ignori queste cose, ma sia bravo a strumentalizzarle, creando a tavolino paura e odio. E quindi congelando i suoi voti all’Europarlamento, ergendosi egli a faro di non è ben chiaro quale cristianità, forse meglio di qualche paganesimo celtico allo zafferano.
Se ignorare, però, per chi ogni giorno esprime voti pesanti e condiziona le nostre vite, è grave, strumentalizzare è diabolico, e in certi casi mentire è ancora peggio. Che si tratta di ignoranza o di menzogna, quelle parole vanno condannate. La satira no, non può essere e non deve essere condannata. Neanche se sbaglia gli accenti. Ma in certi casi può diventare una buona ragione per non comprare più certi giornali che ne fanno sfoggio colpevole. Se non altro perché in mezzo alle parole di quella vignetta ci sono i corpi di tanti bambini siriani affogati durante una traversata tragica alla ricerca della salvezza. E questo, salvando la libertà di satira, comunque e sempre sacra, non è giusto. Ed è decisamente di cattivo gusto.