
La
stampa quotidiana si è soffermata su alcuni nomi nobili dello sci alpino, quali
Gustavo Thoeni e Alberto Tomba (Albertone, tra l’altro, chiuse intorno alla
trentesima posizione quando, ragazzino, fu chiamato a cimentarsi).
Uno
che al Trofeo Topolino a suo tempo
fece una gran bella figura fu il nostro campione olimpico di slalom speciale Giuliano
Razzoli, di cui è in uscita il libro, che ho avuto il piacere di scrivere con
lui a quattro mani, dal titolo VAIRAZZO, VELOCE E FEROCE! (e chi lo leggerà scoprirà che nella scelta del
titolo c’è anche un po’ lo zampino di Albertone, che ha firmato la prefazione
del libro). Il libro è arrivato proprio oggi in redazione dalla tipografia ed
ecco subito cadere la “tegola” della decisione della Disney.
Del Topolino parliamo diffusamente in un
capitolo dal titolo non casuale (come mi auguro vorrete scoprire) Allacciati gli scarponi. Eccone, in
anteprima, un piccolo estratto:
“Sì, il Topolino
l’ho vinto nel 1999… – ci pensa un attimo su – … e sì, facevo già la seconda superiore… Sai, il Topolino è stata la prima grande
occasione di andare al di là dei miei confini. Sì, intendo quelli della mia
regione. Fino ad allora, e per un paio d’anni, posso dire di aver dominato la
categoria Allievi in Emilia Romagna. Col Topolino
per la prima volta potevo misurarmi prima coi più bravi di tutt’Italia, poi
addirittura con qualche centinaio di altri giovani sciatori provenienti da
tutto mondo. L’occasione era ghiotta. Fin da quando ho partecipato alle
selezioni per le finali italiane ho potuto respirare un’aria diversa. Mi sono
potuto confrontare con ragazzi da tutte le Alpi. E le Alpi sono grandi, te
l’assicuro, così come posso garantire che noi sciatori degli Appennini siamo di
meno rispetto agli altri. Sciamo ad ottimi livelli, per carità. Però una cosa è
dominare l’Emilia Romagna, altro è confrontarti con chi scenda dalle piste
sulle Alpi e vedere a che punto sono i tuoi pari età di tutta Italia. Per
farlo, hai solo un modo: devi uscire fuori dai confini regionali. Il Topolino è stata una delle primissime
occasioni per farlo e il risultato finale mi ha fatto capire che la strada era
giusta. Alle finali italiane infatti mi classificai secondo alla fine della
prima manche e primo assoluto alla
fine della seconda manche. Fu la mia
prima vittoria a livello nazionale. Poi venne la sfida delle finali mondiali
del Topolino. Chiusi il torneo al
quarto posto, ma sempre primo degli sciatori italiani della mia età. Oggi posso
vedere quell’esperienza come un segnale fondamentale, quello che stavo
percorrendo la strada giusta e dovevo continuare così”.
Il quarto posto al Topolino gli spalanca le porte per il Mondiale di categoria che si
sarebbe svolto in Canada. Grande stagione quel 1999, qualificazione in tasca,
passaporto pronto… ma mamma Tiziana dice che… “…non si può andare in Canada
perché dovevo tornare a scuola…”.