mercoledì 17 giugno 2015

"I bastardi di Sarajevo", scrive un lettore milanese

Ricevo via Facebook e molto volentieri pubblico.


Buongiorno Luca, ci siamo conosciuti a San Giuliano Milanese nel febbraio 2015, quando hai presentato il tuo libro "Ibastardi di Sarajevo". Da un po' volevo scriverti, per farti i complimenti per il libro. L’ho letto e mi è piaciuto molto. Un libro duro, tosto, a tratti un po' triste, ma per il semplice fatto che trasuda verità. Non conoscevo bene la vicenda della Bosnia e questo libro mi ha fatto riflettere molto. Prossimamente mi sono promesso di leggere sempre un tuo libro sull'argomento.
Molte cose raccontate nel libro sono veramente dure (tipo la storia degli sniper) e certe scene, come il dialogo finale tra il politico e il Professore, non sembrano così lontane da un certo modo di fare politica in Italia. Il libro parla della Bosnia e di molta sofferenza fra la popolazione, ma anche di buoni esempi. È vero quando dicevi che la Bosnia è donna, perché dal libro, a mio parere, gli esempi migliori vengono dalle donne. Pur essendo ambientato non in Italia, certi problemi raccontati mi sembrano drammaticamente italiani e molto vicini a noi, quindi ti rinnovo i miei umili complimenti.
Cordialmente,
Diego Scanzano

Grazie Diego, grazie a tutti i lettori che scrivono per darmi fondamentali feedback sul mio lavoro.