venerdì 26 giugno 2015

Srebrenica, Naser Orić sarà estradato in Bosnia e non in Serbia

Sta per giungere a conclusione l’avventura svizzera di Naser Orić, il discusso ex comandante civile della difesa di Srebrenica durante la guerra del 1992-1995, arrestato il 10 giugno scorso sul valico franco-svizzero di Thonex-Vallard, in Svizzera, nel Cantone di Ginevra, su mandato di cattura internazionale emesso dalla giustizia serba in riferimento all’uccisione di nove civili serbi avvenuta il 12 luglio 1992 in due villaggi dell’est della Bosnia.
L’Ufficio federale di giustizia (Ufg) di Berna ha autorizzato con procedura semplificata l’estradizione di Orić in Bosnia Erzegovina, facendo riferimento a una seconda richiesta di estradizione, successiva a quella di Belgrado, presentata alle autorità elvetiche da Sarajevo, in riferimento a un procedimento per crimini di guerra contro la popolazione aperto ai danni di Orić nel 2009 e mai giunto a sentenza.
La procedura semplificata è stata permessa, come ha spiegato in una nota l’ufficio federale di giustizia, dal fatto che nell’audizione successiva all’arresto Orić si è opposto all’estradizione in Serbia ma ha acconsentito alla richiesta di estradizione bosniaca. Questo ha permesso all’Ufg di autorizzare l’estradizione in Bosnia con procedura semplificata (e con un sospiro di sollievo…), dando priorità alla Bosnia sulla base dei criteri fissati dalla Convenzione europea sull’estradizione. Nello specifico, poiché tutte e due le richieste di estradizione riguardavano fatti commessi in Bosnia Erzegovina, ed essendo Orić cittadino di quello Stato, è stata data precedenza alla richiesta di Sarajevo e con rito semplificato.
Non è stata resa nota la data del trasferimento di Orić in Bosnia per questioni di sicurezza e di rispetto della privacy.
Orić, 48 anni, è un personaggio da sempre molto discusso. Ex guardia del corpo del presidente serbo Slobodan Milošević, allo scoppio del conflitto in Bosnia Erzegovina si mette a capo della difesa di Srebrenica, per quanto non fosse un soldato di professione e la sua figura risultasse non gradita allo Stato maggiore bosniaco di Sarajevo. Considerato un eroe da molte donne di Srebrenica, è stato arrestato nel 2004 ed estradato all’Aja con l’accusa di essere responsabile delle violenze ai danni di civili serbi, e dell’omicidio di molti di loro, nei villaggi intorno a Srebrenica assediata tra il 1992 e il 1993. Condannato a due anni di detenzione dal Tribunale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia (Tpi) nel 2006, è stato contemporaneamente rilasciato poiché aveva già scontato la pena attraverso lo strumento del carcere preventivo. L’entità della condanna scatenò le ire dell’estrema destra serba, che considerò la pena irrisoria e offensiva. La sentenza del processo d’appello, nel 2008, lo scagionò definitivamente dall’accusa di non aver fatto quanto in suo potere per impedire le uccisioni di civili serbi nell’area intorno a Srebrenica, riabilitandolo.
Per chi volesse sapere di più sulla discussa figura di Orić, consiglio il mio SREBRENICA. I GIORNI DELLA VERGOGNA e il nuovissimo SREBRENICA.LA GIUSTIZIA NEGATA, scritto a quattro mani con Riccardo Noury.