giovedì 11 giugno 2015

Srebrenica, Naser Orić arrestato in Svizzera su mandato di cattura serbo

Piccolo giallo internazionale sul valico franco-svizzero di Thonex, in Svizzera, nel Cantone di Ginevra, dove ieri intorno alle 12,30 è stato arrestato dalla locale polizia Naser Orić, ex autoproclamato comandante della difesa di Srebrenica durante la guerra del 1992-1995.
L’arresto di Orić, 48 anni, è stato effettuato su mandato di cattura internazionale emesso dalla giustizia serba in riferimento all’uccisione di nove civili serbi avvenuta il 12 luglio 1992 in due villaggi dell’est della Bosnia. Ne ha dato notizia la radio belgradese B-92.
Orić è un personaggio da sempre molto discusso. Ex guardia del corpo del presidente serbo Slobodan Milošević, allo scoppio del conflitto in Bosnia Erzegovina ritroviamo l’uomo a capo della difesa di Srebrenica, per quanto non fosse un soldato di professione e la sua figura risultasse non gradita allo Stato maggiore bosniaco di Sarajevo. Considerato un eroe da molte donne di Srebrenica, è stato arrestato nel 2004 ed estradato all’Aja con l’accusa di essere responsabile delle violenze ai danni di civili serbi, e dell’omicidio di molti di loro, nei villaggi intorno a Srebrenica assediata tra il 1992 e il 1993. Condannato a due anni di detenzione dal Tribunale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia (Tpi) nel 2006, è stato contemporaneamente rilasciato poiché aveva già scontato la pena attraverso lo strumento del carcere preventivo. L’entità della condanna scatenò le ire dell’estrema destra serba, che considerò la pena irrisoria e offensiva. La sentenza del processo d’appello, nel 2008, lo scagionò definitivamente dall’accusa di non aver fatto quanto in suo potere per impedire le uccisioni di civili serbi nell’area intorno a Srebrenica, riabilitandolo.
Ieri le associazioni delle donne di Srebrenica hanno protestato per l’arresto, così come alcuni politici musulmani bosniaci. Ora toccherà alla giustizia svizzera determinare se Orić sia estradabile o meno a Belgrado per essere sottoposto a processo. Secondo l’avvocata di Orić, Lejla Čović, l’arresto è infondato poiché il mandato di cattura emesso dalla giustizia serba sarebbe stato revocato dall’Interpol, dunque il fermo dell’uomo sarebbe arbitrario. La vicenda è destinata ad appassionare – e purtroppo a dividere, ancora una volta – l’opinione pubblica serba e bosniaca nelle prossime settimane, forse persino nei prossimi mesi.
Per chi volesse sapere di più sulla discussa figura di Orić, consiglio il mio SREBRENICA. I GIORNI DELLA VERGOGNA e il nuovissimo SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA, scritto a quattro mani con Riccardo Noury.