Il colpo
di stato militare fu perpetrato in Uruguay il 27 giugno 1973 dalle forze armate
in collaborazione con il conservatore Partido Colorado e l’allora presidente Juan Maria Bordaberry Arocena (eletto
democraticamente nel 1971). La dittatura – utilizzando strumenti quali l’arresto
sistematico degli oppositori e la loro sparizione forzata, la tortura, la
minaccia fisica e psicologica – si protrasse fino al 1985
Già negli anni che hanno preceduto il golpe
del 27 giugno 1973 la violenza attraversava l’Uruguay. Anahì, come tanti altri
giovani universitari, si interessa di politica, si schiera dalla parte di chi difende
la libertà e i diritti fondamentali, scende nelle piazze per denunciare i
metodi repressivi del governo. Questa generazione pagherà il prezzo più alto
per le sue idee. L’esperienza della prigione e della tortura spezza in due la
vita e i ricordi di Anahì. In esilio a Firenze, tenta di costruire una vita
“normale”, ma riuscirà a liberarsi delle ombre di un passato oscuro e rimosso
soltanto tornando a Montevideo, quando in Uruguay è tornata la democrazia. Si
intrecciano alla sua storia quelle di Marisa, Santiago, Lucia, Tomàs e molti
altri protagonisti che compongono un affresco intenso e complesso di un popolo
che con coraggio e ostinazione ha sfidato il potere efferato della dittatura. Anahí del mare. La dittatura
in Uruguay, la notte di un popolo il racconto autobiografico di
Anna Milazzo, oscilla tra la suggestione del mito e l’impegno civile, tra un
tempo soggettivo e quello della memoria storica. Un percorso personale, quello
dell’autrice, per rivivere, affrontare e superare le ferite del passato.
“La sistematica
violazione dei diritti umani non fu solo un metodo ‘necessario’ a eliminare
l’opposizione ma un progetto politico scientificamente pianificato. Questa la
tremenda verità dei pronunciamenti militari latinoamericani. La vicenda umana e
politica di Anna Milazzo è un esempio emblematico di quello che accadde. Prima,
dopo... durante. […]
Anahí del mare ci narra la notte
di un popolo ma alla fine della lettura la ‘luce’ di Anna inonda di senso l’intera
vicenda. Anna ha vinto. A caro prezzo, certo, ma questo libro raccoglie mille e
mille piccole vittorie. Anche delle persone che le sono state vicino in questi
lunghi anni.
Spero che Anahí
del mare abbia il successo che merita. Spero che in tanti, tantissimi lo
leggano. Spero che venga adottato nelle scuole. Che scuota coscienze, cha
ravvivi memorie.
Io lo porterò con
me. Nella mia mente, nel mio cuore”. (Massimo Carlotto)