lunedì 26 giugno 2017

Višegrad, 27 giugno 1992, l’incendio a Bikavac

Višegrad, cittadina della Bosnia orientale, entra dalla primavera del 1992 nel vivo del conflitto che costerà alla ex repubblica jugoslava circa 120.000 morti, due milioni di sfollati interni e un milione e mezzo di profughi. Il gruppo paramilitare delle Aquile bianche guidato dai cugini Milan e Sredoje Lukić – tiene in ostaggio la città seminando terrore e attuando una radicale pulizia etnica ai danni della popolazione civile musulmano-bosniaca, che costituisce circa il 64 per cento dei residenti.
Il 27 giugno vede protagonisti ancora i cugini Lukić, in un tremendo ripetersi di quanto avvenuto pochi giorni prima (il 14 giugno) a Pioniriska ulica.
Ripercorriamo i fatti di quel terribile giorno grazie all’attento lavoro di ricostruzione del giornalista Luca Leone nel libro Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio.
“È il 27 giugno 1992, a Bikavac, un quartiere periferico di Višegrad, i cugini Lukić si ripetono, non paghi. Amano giocare col fuoco, così rin­chiudono in una casa altri settanta musulmani circa, tra cui dei neonati. Poi appiccano il fuoco col sistema di Pioniriska ulica. Secondo alcune fonti, tutti sarebbero arsi vivi; secondo altre fonti, le vittime sarebbero state almeno sessanta. Nello stesso giorno si ha notizia di almeno cinque donne trasferite nell’hotel pubblico con terme annesse di Višegrad, il famigerato Vilina Vlas, trasformato in bordello, dove le prigioniere sono violentate per giorni dai paramilitari e dai loro fiancheggiatori. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, al Vilina Vlas sono state detenute e maltrattate circa duecento donne. Alcune si sono suicidate. La maggior parte sono state uccise o sono scomparse. Ma del Vilina Vlas avremo modo di parlare a lungo”.
Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio, reportage scritto sul campo dal giornalista Luca Leone racconta le vicende, raccoglie le testimonianze di tutte le parti e fa il punto sull’episodio che ha rappresentato la prova generale di ciò che sarebbe accaduto tra il 1992 e il 1995 a Srebrenica, Prijedor, Foča e in altri luoghi passati alla storia per la crudeltà degli eventi verificatisi.
“Venticinque anni di silenzi complici, di rimozione, di inganni e tradimenti. Di quel negazionismo spicciolo che si nutre di ‘letteratura’ cospirazionista e che, per mera affiliazione ideologica, ci spiega ogni tanto con un post tradotto o scritto pure male, che è tutto falso”. (Riccardo Noury)

Il libro:
Titolo: Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio
Autore: Luca Leone
€ 14,00 – pag. 208
Con il patrocinio di Amnesty International sezione italiana, Cisl Emilia Romagna, Iscos Emilia Romagna, Mirni Most

L’Autore
Luca Leone (Albano Laziale, 1970), giornalista professionista, saggista, romanziere e blogger, è laureato in Scienze politiche. È direttore editoriale e co-fondatore della casa editrice Infinito edizioni. Ha scritto per molte testate. Ha firmato una ventina di libri per più editori; tra questi, per Infinito edizioni, ama ricordare: Srebrenica. I giorni della vergogna (2005); Bosnia Express (2010); Saluti da Sarajevo (2011); Mister sei miliardi (2012); Fare editoria (2013); I bastardi di Sarajevo (2014); Srebrenica. La giustizia negata (con Riccardo Noury, 2015); Eden. Il paradiso può uccidere (2016); Vai Razzo, veloce e feroce (2016, con Giuliano Razzoli).