Il 16
luglio 2014 una sentenza emessa in primo grado da un Tribunale civile olandese
de L’Aja aveva riconosciuto, nell’ambito della stessa causa, lo Stato olandese
responsabile a tutti gli effetti per la morte a Srebrenica di quegli stessi
trecento cittadini bosniaci appartenenti al gruppo nazionale musulmano. In sostanza,
le vittime di Srebrenica si trovano a doversi confrontare con l’ennesima
sentenza pilatesca dopo ventidue anni spesi nel tentativo di avere giustizia.
I
famigliari delle vittime potrebbero decidere di presentare istanza presso la
Corte suprema olandese. Ma intanto, nel raccontare brevemente la vicenda, le
testate online italiane una volta di
più omettono sistematicamente l’uso della parola “genocidio”, nonostante
diverse sentenze internazionali abbiano stabilito che è proprio genocidio
quanto avvenuto a Srebrenica.
Sebrenica, anche
Olanda colpevole (ma solo in parte) per la strage, titola il Corriere della Sera.Srebrenica, Corte d’Appello conferma: Olanda responsabile, ma
risarcimento "parziale" alle famiglie, dice Repubblica.Srebrenica, “anche l’Olanda responsabile della strage”. La condanna
dell’Aja, pubblica Il Fatto Quotidiano, che non fa nulla
per differenziarsi dal coro di voci stonate.Srebrenica, Corte d’Appello conferma: Olanda
parzialmente responsabile del massacro, scrive il
Messaggero.Massacro di Srebrenica, LʼAja: Olanda "parzialmente responsabile" della strage,
sentenzia Tgcom24.Corte dell'Aja: Anche Olanda tra responsabili massacro
Srebrenica, per LaPresse.Nessuno
che abbia gli attributi per usare, propriamente, la parola “genocidio”. Volontà
negazionista che accomuna il grosso delle testate, ignoranza diffusa, tentativo
di depotenziare la tragedia di Srebrenica in chiave anti-musulmana? Chissà
quali sono le ragioni. Fatto sta che, come sempre, i media italiani raccontano, nella migliore delle ipotesi, solo una
parte, e potenzialmente la minore, di come stanno le cose.