Višegrad,
Bosnia
orientale, primavera del 1992. Dopo alcune settimane di occupazione e
bombardamenti da parte dell’esercito regolare jugoslavo, ritiratosi il 19
maggio, la città viene sottoposta al controllo di un gruppo paramilitare
guidato dai cugini Milan e Sredoje Lukić,
che inaugurano un regime del terrore e
dell’orrore. Il 7 giugno di 25
anni fa Milan Lukić, capo delle Aquile
bianche, preleva sette musulmani-bosniaci presso la fabbrica di mobili Varda,
li fa portare sulla riva della Drina e li fa fucilare alla presenza di molti
testimoni, inclusi alcuni parenti delle vittime. I cadaveri delle vittime
vengono gettati nel fiume, in seguito verranno recuperati solo tre corpi.
Una settimana dopo, il 14 giugno, una settantina di persone – tra cui
una neonata di 48 ore di vita – viene costretta a entrare in un'abitazione di Pionirska
ulica. Milan e Sredoje Lukić, Mitar Vasiljević e i loro paramilitari tirano
un ordigno incendiario in casa attraverso la porta e poi alimentano le fiamme per ore gettando benzina attraverso un foro praticato nel pavimento del piano superiore.
In pochi mesi la pulizia etnica ai danni dei musulmani-bosniaci
– che costituivano il 63 per cento della popolazione locale – viene portata a
termine con operazioni di rastrellamento, deportazioni e omicidi di massa di
decine di civili all’interno di case private. Circa tremila persone vengono uccise
e fatte scomparire.
Lo stupro etnico ai danni di donne, bambini
e uomini diviene pratica comune.
Il fiume Drina, mirabilmente cantato dal
premio Nobel per la letteratura Ivo Andrić, diviene la più grande fossa comune
di quella guerra.
Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio reportage scritto sul campo dal
giornalista Luca Leone racconta le vicende,
raccoglie le testimonianze di tutte le parti e fa il punto
sull’episodio che ha rappresentato la prova
generale di ciò che sarebbe accaduto tra il 1992 e il 1995 a Srebrenica, Prijedor, Foča e in altri
luoghi passati alla storia per la crudeltà degli eventi verificatisi.
“Venticinque
anni di silenzi complici, di rimozione, di inganni e tradimenti. Di quel
negazionismo spicciolo che si nutre di ‘letteratura’ cospirazionista e che, per
mera affiliazione ideologica, ci spiega ogni tanto con un post tradotto o scritto pure male, che è tutto falso”. (Riccardo
Noury)
“Luca
Leone questa volta si supera in un libro inchiesta che sa di urla nel silenzio,
di disperato tentativo di denuncia; mette in fila nomi e cognomi di chi è
stato, di chi ha eseguito, di chi ha stuprato e ucciso, di chi ha deriso, ma
anche di chi ha salvato a suo rischio e pericolo in quei giorni, mesi, anni
tremendi di morte violenta autorizzata e sdoganata come pratica usuale”.
(Silvio Ziliotto)
“Questo
libro è importante perché offre una sponda, una voce e – perché no? – una
speranza a tutte quelle persone in attesa di giustizia, di un riconoscimento
del dolore patito, di pietà umana”. (Marco Travaglini)
“Le
ferite che ci portiamo tutti addosso e dentro facilitano non poco il compito di
chi vuole dividerci con la propaganda di parte. Viviamo, così, solo da un ciclo
di guerra all’altro, mentre quelli sopra stanno bene e noi sotto, purtroppo,
subiamo”. (Rato Rajak)
Luca
Leone presenta il libro a Parma sabato
10 giugno alla libreria VoltaPagina (via Oberdan 4/c) alle 18,30. Dialoga con l’autore Laura
Caffagnini, con la partecipazione del
Gruppo Bosnia.
Il libro:
Titolo: Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio
Autore: Luca Leone
Titolo: Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio
Autore: Luca Leone
€
14,00 – pag. 208
Con
il patrocinio di Amnesty International sezione italiana, Cisl Emilia Romagna,
Iscos Emilia Romagna, Mirni Most
L’Autore
Luca Leone (Albano Laziale, 1970), giornalista
professionista, saggista, romanziere e blogger,
è laureato in Scienze politiche. È direttore editoriale e co-fondatore della
casa editrice Infinito edizioni. Ha scritto per molte testate. Ha firmato una
ventina di libri per più editori; tra questi, per Infinito edizioni, ama
ricordare: Srebrenica. I giorni della vergogna (2005); Bosnia
Express (2010);
Saluti da Sarajevo (2011); Mister sei miliardi (2012); Fare editoria (2013); I bastardi di Sarajevo (2014); Srebrenica. La giustizia negata (con
Riccardo Noury, 2015); Eden. Il paradiso
può uccidere (2016); Vai Razzo, veloce
e feroce (2016, con Giuliano Razzoli).