Višegrad, cittadina della Bosnia orientale, entra
dalla primavera del 1992 nel vivo del conflitto che costerà alla ex repubblica
jugoslava circa 120.000 morti, due milioni di sfollati interni e un milione e
mezzo di profughi. Il gruppo paramilitare delle Aquile bianche – guidato dai cugini Milan e Sredoje Lukić – tiene in ostaggio la città seminando terrore e
attuando una radicale pulizia
etnica ai danni della popolazione civile musulmano-bosniaca, che
costituisce circa il 64 per cento dei residenti.
Il 25 giugno segna il
rastrellamento di centinaia di musulmani che verranno deportati, dopo un
viaggio terribile, nella terra di nessuno al confine con la Macedonia.
Ripercorriamo quel terribile giorno grazie
all’attento lavoro di ricostruzione del giornalista Luca Leone nel libro Višegrad. L’odio,
la morte, l’oblio.
“Il 25 giugno
1992 centinaia di cittadini musulmani-bosniaci di Višegrad vengono rastrellati e
radunati; sono costretti a firmare una dichiarazione nella quale attestano
d’essere stati trattati bene dai paramilitari serbo-bosniaci. Vengono quindi
fatti salire su autobus con destinazione Macedonia e così deportati in massa.
Alcuni sono fatti scendere dopo pochi chilometri e uccisi davanti a tutti, per
divertimento oppure a titolo dimostrativo. Magari sotto l’effetto di droghe o
per delirio di onnipotenza. I superstiti, arrivati alla frontiera macedone,
vengono abbandonati – umiliati e maltrattati – in una terra di nessuno senza
né cibo né acqua. Intanto continuano i massacri lungo tutta la Drina, sommesso
e inerme testimone dell’abominio umano.”
Višegrad. L’odio,
la morte, l’oblio, reportage scritto
sul campo dal giornalista Luca Leone racconta le vicende, raccoglie
le testimonianze di tutte le parti e fa il punto sull’episodio
che ha rappresentato la prova generale di ciò che sarebbe accaduto
tra il 1992 e il 1995 a Srebrenica, Prijedor, Foča e in altri
luoghi passati alla storia per la crudeltà degli eventi verificatisi.
“Venticinque anni di silenzi complici, di rimozione, di inganni e tradimenti. Di quel negazionismo spicciolo che si nutre di ‘letteratura’ cospirazionista e che, per mera affiliazione ideologica, ci spiega ogni tanto con un post tradotto o scritto pure male, che è tutto falso”. (Riccardo Noury)
“Venticinque anni di silenzi complici, di rimozione, di inganni e tradimenti. Di quel negazionismo spicciolo che si nutre di ‘letteratura’ cospirazionista e che, per mera affiliazione ideologica, ci spiega ogni tanto con un post tradotto o scritto pure male, che è tutto falso”. (Riccardo Noury)