giovedì 16 luglio 2015

#MeseDellaMemoria: Srebrenica vent’anni dopo/13 - La lezione della Storia

La lezione della Storia

Per una strana coincidenza della storia, il 2015 vede la commemorazione del centenario del genocidio armeno e del ventennale di quello di Srebrenica. Per entrambi i casi la lezione della storia dovrebbe essere accettata e condivisa, ma purtroppo in entrambi i casi le autorità dei Paesi coinvolti negano l'evidenza e le sentenze delle corti internazionali giocando pericolosamente con i fatti. È singolare constatare le analogie della reazione del primo ministro turco Davoutoglu nei confronti dello sterminio armeno e di quello serbo Vucic nei confronti dello sterminio della cittadina bosniaca. Entrambi hanno espresso solidarietà, pietà e rispetto per le vittime ma entrambi hanno respinto con forza ogni accusa di genocidio. Eppure in entrambi i casi gli Stati sul banco degli imputati, l'impero ottomano e la Jugoslavia, non esistono più. Dovrebbe essere quindi più semplice liberarsi del passato ingombrante scaricando su altri le colpe, ma così non è. L'ossessione nazionalista non ammette colpe. In nome e per conto del mito delle nazioni e dell'identità dei popoli si costruiscono ideologie, si pianificano massacri e si sviluppano le carriere dei leader. Il nazionalismo è merce facile da vendere in campagna elettorale. Prima o poi, però, bisogna fare i conti con la storia. Fare i conti con la storia è un passaggio fondamentale per la coscienza di ogni Paese. Per non dimenticare e fare tesoro degli errori del passato riconoscendo i torti degli uni e le ragioni degli altri.

Paolo Bergamaschi